Lo sport, arma vincente
Negli ultimi anni, si è rivolta una crescente attenzione alle fasce più giovani della popolazione, al fine di individuare modelli di comportamento ed abitudini voluttuarie di queste età, punto di partenza per l'elaborazione di strategie preventive in grado di dare benefici a medio e lungo termine sullo stato di salute. É noto, infatti, che l'obesità giovanile costituisce un fattore di rischio di mortalità nell'età adulta. É stata dimostrata, inoltre, la correlazione tra obesità in età pediatrica e persistenza in età adulta. A dispetto di tale consapevolezza, in Italia la prevalenza dell'obesità in età pediatrica si aggira attorno al 15-20%.
Logica conseguenza di questi dati, piuttosto allarmanti, è che gli interventi di prevenzione primaria debbano essere rivolti alle fasce più giovani della popolazione, e non solo all'età giovane-adulta. Quindi, attività fisica come valido strumento di prevenzione ma anche di trattamento dell'obesità, nella cui eziopatogenesi ricopre un ruolo importante, unitamente all'eccessiva introduzione di calorie con la dieta.
Quali i benefici dell'esercizio fisico in età evolutiva?
• L'allenamento sportivo in età evolutiva favorisce una buona crescita ossea, muscolare e articolare, prevenendo o correggendo atteggiamenti scoliotici, cifosi cervico-dorsali, iperlordosi lombari, varismo e valgismo delle ginocchia, piede piatto.
• Sviluppa le funzioni cardiache e polmonari, che risponderanno al programma d'allenamento con bradicardia e bradipnea da esercizio.
• Anche la pressione arteriosa si mantiene in un range ottimale, prevenendo la diffusissima ipertensione dell'età adulta.
• Dal punto di vista energetico, l'attività crea uno sbilanciamento in favore della spesa energetica e quindi della riduzione della massa grassa a favore di quella magra, che unitamente ad un'alimentazione corretta, previene il sovrappeso corporeo nei bambini.
• L'attività fisica regolare favorisce una condizione psicologica positiva, con riduzione dell'ansia, della depressione, dell'eretismo psichico, e un miglioramento dell'umore, dell'autostima e del proprio valore. Lo sport può incitare ad assumere comportamenti favorevoli alla salute, scoraggiando l'uso di tabacco, droghe, alcool così come i comportamenti violenti.
La scelta dell'attività fisica deve tener conto del singolo bambino, sia in base alle sue capacità, che per scelta personale. E' bene evitare imposizioni, ed incoraggiarlo attraverso l'inserimento in un gruppo dove sia accettato. É indispensabile che i programmi d'allenamento rispettino le caratteristiche morfologiche e funzionali dei piccoli sportivi. Nei primi due anni, l'allenamento dovrà essere indirizzato al miglioramento di tutte le qualità fisiche del bambino, in particolare di destrezza, rapidità fluidità ed economia d'esecuzione dei movimenti, e della mobilità articolare.
Solo intorno ai 9-10anni, dovrebbe essere intrapreso un programma unilaterale, che sviluppi la qualità fisica principale della disciplina sportiva prescelta. Ideali, in età tra i sei e i 14 anni, sono gli sport di destrezza e quelli di squadra.
Tra i primi, la ginnastica ne è il caposaldo: praticata sia come attività propedeutica che come disciplina specifica, rende il piccolo atleta agile e rapido nei movimenti, nonché corretto negli atteggiamenti posturali quotidiani. Le discipline sportive monolaterali, come il tennis o lo scherma, devono essere realizzate nei tempi opportuni. Curioso è il loro ruolo psicopedagogico: si tratta di sport in cui è premiato chi attacca, l'ideale quindi per i bambini di gran vivacità intellettiva, ma anche per i timidi, che troveranno la via attraverso cui sentirsi più forti.
Non può mancare di essere menzionato "lo sport più completo", Il nuoto! Consente un ottimo sviluppo osteo-artro-muscolare e cardio-respiratorio, e può diventare nel tempo la disciplina agonistica definitiva!
Calcio, pallacanestro, pallavolo, rugby, pallamano, hockey...sono gli sport di squadra più diffusi. Hanno il vantaggio di rappresentare per il bambino un gioco; per cui, accanto ai benefici fisici, vi è la componente ludica, elemento più affascinante e coinvolgente della pratica sportiva.
In conclusione, dalla terza infanzia-6anni- sino alla pubertà, la pratica sportiva è fondamentale per lo sviluppo fisico e psichico del bambino e per il raggiungimento di un'età adulta in condizione d'assoluto benessere!