Finalmente Campioni d'Italia
Il primo scudetto
Dopo una finale scudetto persa nel Campionato 1920-21 con la Pro Vercelli, ci fu l'esordio di Angiolino Schiavio (detto Anzlén) nel 1922 e, dopo una finale scudetto persa nel 1924 con il Genoa, nel 1924-25 arrivò il primo scudetto della storia rossoblu: l'avversario è sempre il Genoa che capitola solo al quinto incontro (2-0) disputato a Milano a porte chiuse per evitare il ripetersi di incidenti tra le tifoserie, piuttosto focose nelle partite precedenti.
Il Bologna gioca per la prima volta con le maglie verdi con colletto filettato rossoblu ed è un trionfo con i gol di Pozzi e Perin. La finalissima con l'Alba Roma è solo una formalità: 4-0 a Bologna e 2-0 a Roma. Nel frattempo, visto l'entusiasmo sempre crescente dei bolognesi, per iniziativa del gerarca locale Arpinati, uomo molto in vista del regime, si costruì il nuovo Stadio del Littoriale per contenere le ormai migliaia di tifosi rossoblu.
Il 29 maggio 1927 fu inaugurato con l'incontro della Nazionale Italiana (2-0 alla Spagna del mitico Zamora), ed il 6 giugno si disputò la prima partita in campionato e fu subito vittoria contro i tradizionali avversari genoani: 1-0 con rete di Martelli. Angiolino Schiavio era già il giocatore simbolo del Bologna e, dopo altri campionati persi per un nonnulla (come nel 1926 e nel 1927, scudetto revocato al Torino per illecito e non assegnato al secondo classificato, il Bologna, perché il Presidente Federale - nel frattempo era stato eletto il bolognese Arpinati - non volle dare adito a sospetti di favoritismo), il Bologna arrivò al secondo scudetto nel 1929 dopo una finalissima a Roma (città che ci porterà bene anche nelle finali successive) contro il Torino: 1-0, gol di Muzzioli su passaggio di Schiavio, autore di un'azione irresistibile. Inizia il mito del Bologna e dei suoi gioielli: oltre a Schiavio, il portiere Gianni detto "il gatto magico" per le sue doti acrobatiche, Della Valle goleador implacabile, Perin abile centrocampista; nasce in quel periodo il celebre detto: "Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa".
I trionfi europei e la serie di scudetti
Il Bologna inaugura l'era dei campionati a girone unico nel 1929-30 con lo scudetto sulla gloriosa maglia e, anche se gli scudetti dei primi anni '30 sono tutti juventini, i rossoblu non stanno certo a guardare.
Arrivano nuovi giocatori dal Sudamerica (su tutti Fedullo e Sansone, poi Andreolo, il goleador Reguzzoni, Monzeglio, Montesanto) ed il Bologna vince nel '32 la Coppa Europa, con allenatore Lelovich subentrato a Felsner nel gennaio 1931, e nel 1934 ripete l'impresa battendo in finale l'Admira Vienna. Sono tempi di cambiamento a livello societario, che si stabilizzano con la nomina, prima a Commissario Straordinario poi a Presidente, di Renato Dall'Ara, un industriale reggiano, personaggio scaltro, godereccio e poco propenso a spendere, ma che otterrà grandissimi risultati nella sua straordinaria presidenza che durerà 30 anni! L'Italia diventa campione del Mondo nel '34 con un gol di Schiavio in finale ed inizia con il campionato 1935-36 un periodo d'oro: ben 4 scudetti (1936,1937,1939,1941) ed un prestigioso Trofeo dell'Esposizione vinto a Parigi con una fantastico 4-1 sul Chelsea in finale.
Nell'ottobre del '38, ritorna Ermanno Felsner, l'allenatore dei primi scudetti, perché le leggi razziali impongono all'ebreo Arpaid Veisz (vincitore di 3 scudetti) di lasciare l'Italia per seguire un tragico destino. Il Nazionale Ceresoli ha preso il posto di Gianni in porta e nasce calcisticamente l'astro Amedeo Biavati, l'inventore del "passo doppio": una finta in corsa che sbilanciava l'avversario e gli permetteva di crossare con precisione per la testa di Puricelli o le chiusure a rete di Reguzzoni; diventa Campione del Mondo nel 1938 e raccoglie il testimone lasciatogli dall'altro bolognese Schiavio che si ritira dopo essere stato il simbolo del Bologna per 18 anni ed aver ottenuto un record ineguagliato: 242 gol.