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Arrivano i...Menarini

guaraldi slideIl Bologna a Cazzola

Vani gli sforzi di Gazzoni per ottenere il ripescaggio in A: il principale azionista decide quindi di cedere la società, che dopo le prime giornate del campionato cadetto 2005/06 viene rilevata da Alfredo Cazzola, nuovo Presidente del Bologna, assieme ai soci Menarini e Bandiera (quest'ultimo già al fianco di Gazzoni). Renato Zaccarelli è l'uomo cui Cazzola affida la gestione tecnica della squadra: al posto di Ulivieri viene ingaggiato Andrea Mandorlini e in gennaio arrivano i rinforzi: Zauli, Marazzina, Mingazzini e Nervo, che dopo una breve parentesi a Catanzaro torna ad essere la bandiera della squadra. Chiusa l'andata a metà classifica, si tenta una clamorosa rimonta verso la zona play off, ma solo dopo il ritorno in panchina di Ulivieri la marcia diventa inarrestabile e il sogno promozione svanisce di un soffio all'ultima giornata. Lo scandalo Calciopoli sembra poter restituire il maltolto: la Serie A; si scopre che la retrocessione di un anno prima era frutto delle manovre sporche di dirigenti federali, vertici societari e arbitri collusi, ma le sentenze sono morbide e la squadra rossoblù viene ulteriormente danneggiata: deve ripartire ancora dalla B, con l'obiettivo di conquistare sul campo la massima serie.

Il ritorno in A e il passaggio ai Menarini

Sogno diventato realtà il primo giugno 2008, quando al termine di una cavalcata avvincente la squadra guidata da Daniele Arrigoni festeggia la promozione in Serie A all'ultima giornata di campionato, battendo 1-0 il Pisa con un rigore di Marazzina, bomber da 23 reti: secondo posto in classifica con 84 punti, uno in meno del Chievo. Evento festeggiato con l'abbraccio di una marea di tifosi, prima allo stadio Dall'Ara e poi in Piazza Maggiore. Il 12 settembre, dopo l'esordio col botto nel campionato di A 2008-09 (vittoria a San Siro sul Milan dei Palloni d'Oro), la società passa da Alfredo Cazzola alla famiglia Menarini: la figlia di Renzo, Francesca, è il venticinquesimo Presidente del Bologna, prima donna a rivestire la carica. Arrivano due salvezze: Di Vaio con 24 gol è il grande protagonista di quella del 2008-09, mentre l'anno successivo Franco Colomba in panchina conduce presto la squadra in acque tranquille.

Da Porcedda a Guaraldi

Il 7 luglio 2010 i Menarini cedono la maggioranza della società all'imprenditore sardo Sergio Porcedda che sulla panchina del Bologna sceglie Alberto Malesani. La sua avventura alla guida del Bologna, però, è breve. Dopo la penalizzazione di 3 punti, inflitta dalla commissione disciplinare per il mancato pagamento di stipendi e contributi fiscali, Porcedda e i Menarini cedono le rispettive quote al Comitato Bologna 2010, creato da Giovanni Consorte per salvare il club. Il 23 dicembre 2010 i soci nominano Presidente Massimo Zanetti, che il 21 gennaio 2011 rassegna le dimissioni. Al suo posto viene immediatamente eletto Presidente Marco Pavignani. Presidente Onorario è Gianni Morandi. Il 7 aprile 2011, nel corso dei Cda di Bologna 2010 e Bologna Fc 1909, vengono nominati Presidente Albano Guaraldi e Vicepresidente Maurizio Setti.
Al termine della stagione il Bologna, nonostante i tre punti di penalizzazione, raggiunge quota 42 punti in campionato e può festeggiare la salvezza. Si conclude il rapporto tra il Bologna e Malesani: il 26 maggio 2011 viene presentato Piepaolo Bisoli come nuovo allenatore.

Dopo un difficile inizio di campionato, al termine della sesta giornata Bisoli viene esonerato e al suo posto viene ingaggiato Stefano Pioli che, totalizzando 51 punti, porta la squadra al nono posto e al suo miglior risultato degli ultimi 10 anni. Al termine della stagione Marco Di Vaio, dopo 148 presenze e 66 reti in rossoblù, annuncia il suo addio. Come recita uno striscione della curva il giorno di Bologna-Napoli, ultima gara casalinga del capitano, "esce dal campo ed entra nel mito".

 

 

 


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