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La squadra simpatia

Associazione Calcio Carpi 1922-1923A

Sono oltre cento gli anni trascorsi dal giorno in cui lo studente Carpigiano Adolfo Fanconi, di ritorno dal collegio svizzero per le vacanze estive, portava, penzolante, attaccato al manico della valigia, un pallone di cuoio. Il Carpi nacque in quella lontana estate del 1909, malvisto dai puristi e dagli esteti del gesto atletico. Troppo fresche e già tanto cariche di gloria erano le gesta di Alberto Braglia e di Dorando Pietri.

Il primo nome è Jucunditas
Tuttavia il frullo magico della palla rotonda fece ben presto breccia nel cuore di tanti giovani ansiosi di emulare le prodezze dei primi campioni di questo nuovo affascinante sport che timidamente s'affacciava alla ribalta e di cui la stampa cominciava a dare i primi scarni resoconti. Un nome fu presto trovato: Jucuditas (giocondità) ad indicare la gioiosa e sana pratica sportiva d'un gioco praticato all'aria aperta come il calcio.

Un consiglio direttivo con tanto di Presidente, statuto, relativi soci e consiglieri venne nominato alla svelta, cosi come venne trovato un campo di gioco, adattando alla bisogna lo spiazzo usato come foro boario fuori le mura di porta Mantova; non mancavano le squadre dei paesi limitrofi con cui potersi misurare. E furono subito partite accanite. Negli anni precedenti la prima guerra mondiale in tutta Italia vengono organizzati regolarmente i campionati italiani a cui partecipa la Jucunditas.

Gli anni '10, stesse casacche nome nuovo: A.C. Carpi
Appena finita la prima guerra mondiale il calcio riprende subito con rinnovato slancio. La Jucunditas cambia nome, ma non le bianche casacche, diventa A.C. Carpi. Con i superstiti del conflitto, con i giovani rimasti a casa che avevano continuato a giocare e a fare esperienza, maturando nel corso dei lunghi anni di guerra, incontrando le squadre militari italiane ed alleate che si formavano tra una licenza e l'altra, c'era di che fare una buona squadra.

Mancava solo un allenatore... con mister Hort (che aveva giocato nell'Herta di Berlino e nella nazionale Tedesca) i calciatori carpigiani impararono la fondamentale importanza del passaggio, a tessere il filo che tiene insieme l'intera squadra dal portiere all'ala sinistra.E furono anni esaltanti, indimenticabili! Le bianche casacche diventarono celebri ben oltre i confini della regione.

Nella galleria dei personaggi del calcio carpigiano, un posto di spicco spetta senz'altro a Bigin, è stato il portiere dell'A.C. Carpi per antonomasia. Milita nella squadra per oltre vent'anni, disputando non meno di 500-600 gare tra ufficiali ed amichevoli.

Il Pressich, istriano di Pola, gioca nel Carpi la bellezza di 329 gare ufficiali in 12 anni consecutivi dando esempio di serietà sportiva ed attaccamento ai colori sociali. Nel 1928 viene inaugurato il nuovo polisportivo fuori porta Modena dedicato all'ex allenatore Mario Papotti, e nel dopoguerra dedicato poi a Sandro Cabassi. 

 

 

 


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