English German Russian Spanish

Lecce, politici dove siete?

scontri lecceDopo l'ennesimo atto di violenza nel calcio italiano, siamo arrivati al punto di dire che non se ne può più. Questo è un problema che le singole società e la maggior parte dei veri tifosi non possono risolvere. A questo punto deve intervenire la politica, vista la gravità degli avvenimenti. Un giovane è stato arrestato e un altro denunciato a piede libero per gli incidenti avvenuti all’interno e all’esterno dello stadio di via del Mare, dopo la mancata promozione in B del Lecce che ha scatenato la rabbia degli ultrà. L’arrestato è un giovane di Mesagne (Brindisi) su cui già gravava un provvedimento di Daspo. Una decina di persone, agenti di polizia, steward e un fotoreporter, ha riportato lievi ferite e contusioni. 

Il teppista, fermato fuori dall’impianto, nei pressi dell’accesso agli spogliatoi, è stato condotto in questura per il confronto con riprese fotografiche e video che avrebbero attestato la sua responsabilità negli episodi violenti. L’amarezza per l’insuccesso con il Carpi è stata sfogata con il lancio di petardi e fumogeni contro la polizia (un fuoristrada è stato bruciato), il pestaggio di steward e la distruzione delle suppellettili dello stadio. 

Per tutta la notte gli investigatori, coordinati dal questore, Enzo Carella, hanno visionato i filmati e le foto per identificare i teppisti, molti dei quali sarebbero noti pregiudicati. Si tratta di un lavoro meticoloso - viene sottolineato - fatto d’intesa con il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, e non agevole per il gran numero di persone coinvolte nelle violenze, circa 250 secondo le stime della polizia. 

Un sopralluogo nella zona degli incidenti è stato compiuto dal prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, accompagnato dal questore. Il giovane arrestato è Virgilio Coppola, 27 anni, nato a Mesagne e residente a Erchie, in provincia di Brindisi. È accusato di aver lanciato sassi contro le forze dell’ordine. Per ora sono due le persone denunciate a piede libero, entrambe con l’accusa di lancio di materiale pericoloso durante la competizione sportiva: sono un uomo di 33 anni di Surbo e un diciannovenne di San Cesario, comuni salentini.