Casa Fiorentina
Agli inizi della sua storia, tra il 1926 e il 1931, la Fiorentina disputava i suoi incontri interni nello stadio di via Bellini, in passato utilizzato dalla Libertas. Un nuovo impianto venne costruito, per volontà di Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, tra il 1930 e il 1932, sul progetto di Pier Luigi Nervi, chiamato "Stadio Giovanni Berta" e inaugurato il 13 settembre 1931 con la partita tra Fiorentina e Admira Vienna. L'opera, ricca di elementi architettonici innovativi, come la pensilina priva di sostegni intermedi, le scale elicoidali e la torre di Maratona, è unanimemente ritenuta come un capolavoro dell'architettura italiana degli anni trenta. Un altro importante elemento è il terreno di gioco, il cui drenaggio è considerato tra i migliori in Europa. Lo stadio Artemio Franchi è quindi un'opera dell'architettura fascista del tempo e ciò lo si può notare vedendo lo stadio dall'alto. Infatti lo stadio si presenta a forma di "D", forma che voleva essere un omaggio al Duce Benito Mussolini.
Alla fine del seconda guerra mondiale, con la caduta del fascismo, il nome dello stadio venne cambiato in "Comunale", nel corso della sua storia, fu sede di alcuni incontri calcistici dei Mondiali 1934, della XVII Olimpiade estiva e degli Europei 1968; in occasione del campionato mondiale di calcio 1990, assegnati all'Italia dal 1984, l'impianto fiorentino ha subito importanti interventi strutturali, affidati all'architetto Italo Gamberini, provvedendo ad abbassare il terreno di gioco ed eliminare la pista di atletica leggera, riducendo tuttavia la capienza totale. Dal 1993, lo stadio è intitolato ad Artemio Franchi, tra i più importanti dirigenti sportivi italiani. Di proprietà del Comune di Firenze, l'impianto ha una capienza di 46.389 posti.