L'era Ghirardi
La salvezza matematica, arriverà solo all'ultima giornata. Nei turni precedenti la strada rimane in salita: la lotta per la retrocessione coinvolge molte squadre, tra le quali il Chievo, che, al Bentegodi, sconfigge il Parma alla quartultima gara di campionato. I ragazzi di Ranieri non si scoraggiano: sanno che le ultime tre giornate saranno decisive. Rossi, Gasbarroni e il rinato Muslimovic siglano una schiacciante vittoria contro il già retrocesso Messina per 4 reti a 1 e dopo un prezioso pareggio all'Olimpico con la Lazio, arriva l'ultima giornata, quella della resa dei conti. E' il 27 maggio 2007, l'avversario l'Empoli, il finale 3-1. Il successo arriva grazie a tre splendide reti di Muslimovic, del capocannoniere gialloblu Budan e di Gasbarroni. La vittoria dà il via alla grande festa per la salvezza del Parma,che coinvolge l'intera città in una giornata indimenticabile per tutti i tifosi.
La nuova Proprietà ha compiuto l'impresa, quella che ogni supporter del Parma sognava, ma che pochi si sarebbero immaginati si potesse davvero realizzare in una stagione tanto travagliata. Ora può partire il nuovo Progetto sportivo finalizzato a riportare la squadra crociata tra le grandi, partendo dai giovani, che sono la faccia più pulita del calcio, con la valorizzazione del vivaio ed il mantenimento di quei giocatori che sono stati tanto preziosi per raggiungere la salvezza come Bucci, Budan, Couto, Gasbarroni, Parravicini, e tutti gli altri.
Sta per partire una nuova stagione sotto la guida di un nuovo tecnico, Domenico Di Carlo: un mix tra l'entusiasmo di un allenatore giovane e l'esperienza che lo ha portato a vincere numerosi campionati nelle serie minori. Il progetto Parma sta per decollare: i tifosi possono ora guardare al futuro in modo ambizioso, ma con i piedi ben piantati per terra...
NEL 2007/08, DOPO 18 ANNI DI SERIE A, IL PARMA RETROCEDE
La stagione 2007-08 si apre per il Parma con la novità di Domenico Di Carlo, tecnico giovane con alle spalle alcuni successi rilevanti (tra cui la promozione del Mantova dalla C2 alla B, sfiorando la serie A), che si trova a gestire un parco giocatori arricchito da nuove presenze e qualche ritorno: Giulio Falcone, Damiano Zenoni, Stefano Morrone (che si rivelerà uno dei calciatori perno dell'intera stagione) e Bernardo Corradi, reduce da un anno poco gratificante al Manchester City. Con una nuova proprietà, il Parma può finalmente tornare ad investire sul mercato ed ecco che arrivano le prime conferme per alcuni giocatori considerati fondamentali per il buon rendimento della squadra: Andrea Gasbarroni e Francesco Parravicini diventano giocatori gialloblu a tutti gli effetti e Igor Budan in comproprietà con il Palermo.
Purtroppo, sul campo i risultati faticano ad arrivare: si parte con un pareggio casalingo contro il Catania di Silvio Baldini nella prima giornata di campionato, seguito da una sconfitta in casa dell'Atalanta, un nuovo pareggio con il Cagliari ed un promettente punto in trasferta con il Milan di Ancelotti, al quale i gialloblu danno del filo da torcere. La squadra sembra trovare la grinta e la mentalità giuste per affrontare le gare successive: la prima vittoria arriva con il Torino, al Tardini, e sembra dare una boccata di ossigeno alla classifica dei crociati, che vanno ad Udine per una vittoria. Sul campo dei friulani, il Parma passa per primo in vantaggio, ma sul finale di partita il risultato si ribalta a favore degli avversari, che beffano i gialloblù nei minuti di recupero, lasciando l'amaro in bocca e facendo intravedere quello che diventerà lo spettro del temuto ultimo quarto d'ora.
Il Parma infatti lavora, si impegna, suda e segna, ma numerose partite si risolveranno inesorabilmente a pochi minuti dal triplice fischio, con un pareggio o una sconfitta rimediata per qualche errore di distrazione o per episodi e decisioni arbitrali che talvolta lasceranno qualche dubbio. Inevitabili arrivano le critiche, soprattutto nei confronti dell'allenatore, del quale molti tifosi chiedono la testa al Presidente Ghirardi, ma la fiducia della Società gli viene riconfermata e qualcosa sembra muoversi anche nei risultati: dopo due brusche sconfitte con Roma e Sampdoria, il Parma ottiene la sua seconda vittoria in casa con il Livorno e consegue una serie di risultati che fanno ben sperare per una crescita della squadra e una risalita in classifica: i gialloblu pareggiano sul campo difficile del Palermo, in casa con il Siena e addirittura contro la Juventus di Ranieri, proiettata verso le zone alte della classifica.
E poi ancora una importante vittoria con l'Empoli, il passo falso della sconfitta in casa del Napoli e la grande vittoria casalinga sulla Reggina, che dà un po' di respiro alla lotta per la salvezza e pare mettere il silenziatore a tutte le voci su un possibile esonero del tecnico. Il girone d'andata sta per terminare, si apre il mercato di riparazione e intanto la squadra torna in campo con il Genoa e la Fiorentina, ma rimedia altre due sconfitte, rispettivamente in trasferta e in casa. Per i tifosi serve una svolta, in città e sui giornali le voci di mercato si susseguono senza sosta e il 15 gennaio 2008 le speranze dei parmigiani di rimettere in piedi una stagione fino a quel momento piuttosto preoccupante sembrano trovare la loro risposta nell'arrivo provvidenziale di uno tra i più grandi cannonieri italiani: l'ingaggio di Cristiano Lucarelli è il colpo che tutti aspettavano.
Il livornese viene accolto allo stadio Tardini da una folla di tifosi e media locali e nazionali, la sala stampa si riempie di cori e applausi per chi è chiamato a riportare la serenità nel difficile percorso del Parma. Lucarelli, nonostante i piani per il suo inserimento in squadra fossero inizialmente diversi, viene buttato nella mischia ed esordisce dunque in maglia gialloblu cinque giorni dopo il suo arrivo, il 20 gennaio 2008, al settantesimo di Inter-Parma, gara al centro di numerose polemiche arbitrali, durante la quale il Parma viene condannato ad un'immeritata sconfitta, giunta come di consueto agli sgoccioli della gara, e spartiacque di una stagione disgraziata, che prosegue tra sconfitte pesantissime per il morale e la classifica, possibili vittorie trasformate in deludenti pareggi (come il 4-4 in casa Toro), una sola vittoria casalinga con l'Udinese, seguita da un poker di reti calato dalla Roma all'Olimpico, e una sconfitta di misura con la Sampdoria che segnano l'ormai inevitabile destino di Mimmo Di Carlo: sollevato dall'incarico il 10 marzo 2008, lascia la panchina all'esperienza e al blasone internazionale di Hector Cuper.
Il tecnico argentino, famoso in Italia per il 5 maggio 2002 (quando l'Inter perse uno scudetto già vinto in casa della Lazio), sembra essere l'ultima possibilità per salvare e rilanciare il club gialloblu e ad undici giornate dalla fine della stagione, il suo arrivo riaccende l'ottimismo e la voglia di sperare di tifosi, degli addetti ai lavori e soprattutto dei protagonisti in campo: la squadra sembra aver ritrovato uno spirito di unione all'interno dello spogliatoio e nei confronti del nuovo allenatore e la voglia di mettersi in mostra cresce anche in coloro che, come Francesco Parravicini, hanno trascorso fino a quel momento buona parte della loro stagione in panchina. Con Cuper si parte tutti dallo stesso livello, ci si può rimettere in gioco ed è questo lo spirito che porta il Parma, dopo il pareggio con il Livorno nel giorno dell'esordio dell' hombre vertical, alla vittoria con il Palermo, barlume di speranza per uscire dalla zona retrocessione: ma nemmeno questo basta, qualcosa non si muove come dovrebbe, manca quello slancio necessario per evitare che nelle nove gare successive si raccolga solo una vittoria (con il Genoa alla terzultima giornata) e due infruttuosi pareggi (con Lazio ed Empoli).
Dopo la dura sconfitta di Firenze, la mancanza di risultati porta il Presidente Ghirardi a prendere una drastica decisione, alla vigilia dell'ultima giornata di campionato: l'allenatore argentino non sarà in campo il 18 maggio e al Tardini, il Parma, virtualmente retrocesso, si gioca la difficilissima ma ancora possibile salvezza, che può arrivare soltanto con una vittoria contro l'Inter, in lotta con la Roma per lo scudetto, che a sua volta deve battere ad ogni costo il Catania, per condannarlo in serie B. La squadra, affidata ad Andrea Manzo, tecnico della Primavera, sotto una pioggia incessante regge gli avversari per due terzi della gara, ma l'incubo serie B entra in campo insieme a Zlatan Ibrahimovic, nel primo quarto d'ora della ripresa: lo svedese, nel giro di venti minuti segna una doppietta che lascia poco spazio alle speranze crociate, condannando il Parma, dopo 18 anni, ad un inappellabile verdetto, la serie B.
Il presidente Ghirardi si assume ogni responsabilità e parte dall'ingaggio di un tecnico di esperienza per tentare la risalita in massima serie: il Parma viene affidato a Gigi Cagni ed è in lui, e nella importantissima conferma di Cristiano Lucarelli, che società e tifosi ripongono ora le loro speranze, per una nuova annata che riscatti una deludente ed inaspettata retrocessione.