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Stoian “Chievo scontro diretto"

adrian-stoianGiovane è giovane. Con i suoi 22 anni compiuti a febbraio che si affacciano dietro baffi neri quasi come il carbone. Ne è passato di tempo, da quando tirava i primi calci a Craiovita Nuova. Il quartiere dove è stato allevato e, con gli amici, si dilettava in partite che non finivano mai. Dall'alba al tramonto, o giù di lì. "A sei anni sono entrato nella Academia Popescu. Ricordate? Lui è una gloria calcistica della Romania. Da lì in poi basta serpentine in strada. Solo autostrade sui campi di gioco".

E' un calcio che è cambiato negli anni. "Forse prima era diverso. Oggi giorno se non sei capaci di fare le due fasi, attaccare e difendere, non puoi giocare a calcio. Ed è sulla fase difensiva che sto impegnandomi e cercando di migliorare. La concorrenza in una squadra è un fattore di stimolo. La mentalità che stiamo costruendo è fondata sul gioco collettivo, non sulla estemporaneità dei singoli. Se siamo in una squadra prestigiosa come il Genoa, vuole dire che ogni giocatore ha un suo ruolo e che tutti siamo importanti. Nella consapevolezza che non tutti possiamo giocare sempre".

La sosta di campionato si sta rivelando utile per fare conoscenza delle nuove metodologie. "Per capire cosa chieda a noi mister Gasperini e, credo, per comprendere le nostre caratteristiche da parte sua. Tra una decina di giorni ci sarà il Chievo a Marassi, la mia ex squadra. Credo che più ancora che per me, sia una gara importante per il Genoa, perché è uno scontro diretto in chiave salvezza. Speriamo bene".

 

 

 


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