Epopea Juventus
Gli anni '30: una cinquina da record
Il nuovo decennio si apre con la nascita della Serie A, così come la conosciamo oggi. Nella prima stagione la Juventus è terza. Ma già si pongono le basi per un'impresa mai più riuscita a nessuna squadra: vincere cinque scudetti di fila. A Torino sono arrivati infatti campioni come Calligaris, Cesarini e soprattutto il campione oriundo Orsi. L'anno dopo anche l'attacco viene rafforzato con l'arrivo di Ferrari, Vecchina e Varglien II. Allenatore in gran parte del quinquennio vittorioso è Carlo Carcano. Nasce così la leggenda della Juventus "fidanzata d'Italia". Nella stagione 1930-31 i bianconeri sono subito primi e, dopo la clamorosa sconfitta per 5-0 a Roma in primavera, riprendono la loro cavalcata finale per il successo finale. È il terzo titolo. La stagione successiva arrivato il difensore Luis Monti, si ripete lo stesso copione con la vittoria della Juventus. Partenza più difficile ma poi, superate le prime difficoltà, i torinesi s'impongono sugli avversari più forti negli scontri diretti. Decisivo l'apporto di Orsi con 20 reti, ma anche di Ferrari con 17 gol e i 15 di Vecchina, oltre ai 14 centri di Munerati. Nell'estate del 1932 arrivano altri rinforzi soprattutto dal vivaio. Viene pescato nella Primavera Felice Placido Borel che, da centrocampista è messo al centro dell'attacco per sostituire l'infortunato Vecchina. A fine anno il bilancio è esaltante: Juve prima con un distacco di otto punti sull'Ambrosiana e il suo terzo campionato consecutivo. Borel II ha messo in rete ben 29 gol in 28 partite. Nel 1934 è la volta del quarto scudetto di fila con 4 punti di distacco dall'Ambrosiana e 31 centri di Borel. Nel '35 si chiude in bellezza lo storico filotto con una cinquina da record. Ritiratosi Combi artefici della vittoria sono questa volta i suoi sostituti Foni e Serantoni. Dal 1932 al 1935 in campo internazionale la squadra torinese arriva per ben quattro volte alle semifinali della Coppa dell'Europa Centrale senza riuscire mai ad accedere alla finalissima per giocarsi il titolo. Nel 1935 muore Edoardo Agnelli e inizia un periodo di crisi per i colori bianconeri. Nelle due stagioni successive alla storica cinquina la Juventus rimane fra le big del campionato ma non va oltre il quinto posto. Si riavvicina al vertice nel campionato 1937-38 piazzandosi al secondo posto dietro l'Ambrosiana. Arriva però il primo trionfo in Coppa Italia con la doppia vittoria in finale contro i cugini del Toro. Gli anni Trenta si chiudono con un deludente ottavo posto
Gli anni '40: la prima Coppa Italia, la guerra e il testa a testa con il grande Torino
Il campionato 1939-40 si chiude con la Juventus al terzo posto dietro all'Ambrosiana Inter e al Bologna. Degno di nota l'esordio in prima squadra del talentuoso Carlo Parola al centro della difesa bianconera. Nonostante la guerra la Juventus continua a disputare gare di campionato. Nella stagione 1940-41 i bianconeri sono quinti. Nella stagione successiva la piazza conquistata è la sesta grazie all'asso albanese Lustha che forma una coppia d'attacco imbattibile insieme a Gabetto. In questi anni di guerra il club torinese cambia denominazione in Juventus-Cisitalia. La squadra conquista la seconda Coppa Italia. In piena guerra, nella stagione 1942-43 i bianconeri conquistano il terzo posto dietro al Torino e alla rivelazione Livorno. La guerra entra nella sua fase più cruenta. La Juventus partecipa nel 1944 al Campionato Ligure-Piemontese e si piazza al secondo posto. Finita la guerra è terza nel Campionato Alta Italia e poi seconda nel Girone finale. Nel 1945 torna il nome di Juventus Football Club. Si riparte con la Serie A nel campionato 1946-47. Si profila un testa a testa con il Grande Torino che riesce a conquistare lo scudetto. Nell'estate del 1947 diventa presidente l'avvocato Gianni Agnelli che esprime così l'attaccamento della sua famiglia ai colori bianconeri. Primo acquisto importante della nuova dirigenza è il giovane attaccante Giampiero Boniperti. Un altro ragazzino Muccinelli lo affianca in attacco. La stagione 1947-48 si chiude ancora con un secondo posto per la Juventus dietro al Toro. Nell'estate del 1948 un altro acquisto importante: arriva dalla Danimarca John Hansen, un formidabile ariete. La stagione successiva con il quarto posto è interlocutoria per il ritorno al successo.Gli anni '50: Umberto Agnelli è presidente e porta Omar Sivori
Il nuovo decennio si apre sotto i migliori auspici per i torinesi. Finito il dominio del Grande Torino dopo l'incindente di Superga, è la Juve a trionfare. Sono arrivati a rinforzare le fila bianconere fra gli altri l'argentino Rinaldo Martino e il danese Karl Aege Praest. Nonostante la sonora sconfitta casalinga ad opera del Milan per 7-1 i torinesi continuano a macinare vittorie fino al trionfo finale. Il palmares juventino si arricchisce dell'ottavo scudetto con quattro turni d'anticipo. Saranno 100 i gol segnati a fronte di 43 reti subite. Capocannoniere è Hansen con 28 centri realizzati. Il campionato successivo non è ugualmente ricco di soddisfazioni frutto forse di un momento di appagamento della squadra.
Il riscatto sarà compiuto nella stagione 1951-52 con il nono scudetto con la guida tecnica di Sarosi. Si parte lancia in resta con sette vittorie consecutive un pari e altri quattro successi. Il campionato è già in tasca dei torinesi. Saranno 60 i punti realizzati con un distacco di 7 lunghezze sul Milan per un totale di 98 centri su 32 subiti. Nelle due stagioni seguenti nonostante la squadra sia la più forte, infortuni e disattenzioni impediscono di arrivare al successo che arride per ben due volte all'Inter, sia pur per pochissimi punti. Nel settembre 1954 Gianni Agnelli lascia la presidenza. Inizia un periodo difficile per la squadra. La scelta di puntare sui giovani non paga nell'immediato e i piazzamenti sono deludenti: la Juve è una volta settima e per ben due campionati di fila nona. Ma già nel novembre del 1956 arriva la svolta. Umberto Agnelli diventa commissario. Si muove con intelligenza sui mercati internazionali e fa arrivare dall'Argentina Omar Sivori e il possente centravanti gallese John Charles che insieme a Boniperti formeranno il Trio Magico.
Il campionato 1957-58 vede una Juve fortissima in tutti i reparti con il giovane portiere Mattrel rivelazione della squadra. Charles con 28 gol affiancato dalle giocate geniali di Sivori (che segna "solo" 22 reti) e dalla concretezza di Boniperti a compiere l'impresa. È il decimo trionfo bianconero. Per questo traguardo la società torinese riceve la Stella D'Oro al Merito Sportivo. L'anno dopo la squadra delude e si piazza al quarto posto. Nonostante questo arriva la terza Coppa Italia.