Due decenni di dominio Juve
Gli anni ’80: la seconda stella e l'estro di Platini
Gli anni dell’edonismo si aprono con arrivi importanti a rinforzo della squadra: Bodini, Tavola, Prandelli e Marocchino. La squadra ha un girone di ritorno straordinario ma non basta per colmare il distacco accumulato dall’Inter che vince lo scudetto. La Juve è seconda. In Coppa delle Coppe c’è l’eliminazione in semifinale ad opera dell’Arsenal di Brady. Sarà proprio quest’ultimo, passato nel frattempo alla Juve, che nel campionato 1980-81 guiderà la squadra al 19° scudetto. Dopo una partenza blanda in primavera i bianconeri cambiano la loro marcia accelerando e recuperano punti su punti sulla Roma fra mille polemiche per un pareggio discusso. Alla fine la Vecchia Signora è campione d’Italia. L’anno dopo gli juventini si ripetono. La lotta per lo scudetto è ancora una volta una sfida a due, che si conclude all'ultima giornata. Tocca questa volta alla Fiorentina contrastare la Juventus. I bianconeri però vincono di nuovo e raggiungono quota 20 scudetti, guadagnandosi il diritto di fregiarsi della seconda stella. È la Juventus del carattere di Furino e Brady e dell’allegra vitalità dei giovani Galderisi e Fanna, una delle più belle Juventus della gestione del Trap.
Dopo il Mondiale dell’82, vinto dall’Italia con l’apporto determinante di ben sei juventini, la squadra si rafforza con l’arrivo di due fuoriclasse: il francese Michel Platini e il polacco Boniek. La Juve parte favorita ma da subito emergono problemi di amalgama fra tanti campioni. La Juve è anche impegnata in Europa: vuole vincere la sua prima Coppa dei Campioni. In primavera recupera sulla Roma portandosi a sole tre lunghezze ma poi crolla e i giallorossi trionfano. Il massimo trofeo continentale sfugge in finale ad Atene in una partita stregata contro l’Amburgo. Unica vittoria dell’anno è il Mundialito per club svoltosi a Milano. L’anno dopo è quello del riscatto con la doppia vittoria in campionato e in Coppa delle Coppe. Successi che arrivano nonostante i tanti ritiri (Bettega e Zoff) e i molti giocatori venduti (Virdis, Galderisi e Fanna). Arrivano Tacconi, Penzo e Vignola. In campionato la vittoria non è mai in pericolo anche se la matematica sicurezza arriva a una giornata dal termine. Il trionfo continentale contro il Porto per 2-1 chiude in bellezza una stagione irripetibile. Nel campionato 1984-85 la Juve ha la testa e il cuore nella Coppa dei Campioni. Il bilancio non è esaltante a fine stagione. Lo scudetto va alla rivelazione Verona e la Juve è solo sesta. I bianconeri conquistano meritatamente la finale di Coppa Campioni. Trovano a Bruxelles il Liverpool. Ma scoppia la tragedia e si scrive una pagina nera per il calcio mondiale. I tifosi inglesi caricano gli italiani che vengono sospinti in un angolo e molte persone rimangono schiacciate. Muoiono 39 persone: 32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese. Sono centinaia i feriti. La finale si svolge ugualmente in una atmosfera irreale per evitare ulteriori vittime.
La Juve vince su rigore di Platini. Campioni d’Europa ma in una situazione che nessuno avrebbe mai voluto. L’anno dopo in campionato la Juve parte come un bolide con otto vittorie consecutive. Intanto vince la prima Coppa Intercontinentale a Tokyo, un modo per sugellare la sua schiacciante supremazia di quegli anni. In Serie A la Juve ha un calo e dopo aver avuto un vantaggio massimo di otto punti viene agganciata in vetta dalla Roma. A due giornate dalla fine i giallorossi perdono contro il Lecce e dicono addio allo scudetto che è vinto dagli juventini. La stagione 1986-87 è quella dell’addio di Giovanni Trapattoni che passa all’Inter. Lo sostituisce Rino Marchesi e con lui arricchiscono la rosa Soldà e Buso. Platini disputa la sua ultima stagione prima del ritiro. In Coppa Campioni arriva troppo presto il Real Madrid che elimina i bianconeri. In campionato è duello con il Napoli di Maradona che espugna il Comunale. Nell’altro confronto diretto al San Paulo i partenopei vincono ancora e si assicurano la vittoria del loro primo scudetto. La Juve è seconda. L’annata 1987-88 incomincia sotto i migliori auspici nonostante le dolorose partenze di Platini, Serena e Manfredonia. Nuovi acquisti sono Bruno, Tricella, De Agostini e Alessio ma soprattutto il gallese Rush. Sarà però un campionato deludente chiuso al sesto posto. Per la Coppa Uefa la Juve è subito fuori in autunno. Per la stagione seguente il nuovo allenatore è Dino Zoff. Ceduti molti acquisti deludenti della stagione appena conclusa i dirigenti prendono dall’Inter Altobelli, il rapidissimo portoghese Rui Barros, Marocchi e Zavarov, il primo giocatore russo mai venuto in Italia. Ma i risultati attesi non arrivano: in Serie A si raggiunge un faticoso quarto posto e in Coppa Uefa gli juventini sono eliminati ai quarti dopo i tempi supplementari dal Napoli.
Gli anni ’90: la Juventus stellare di Lippi
Più fortunata la stagione seguente. I nuovi acquisti sono Schillaci, Fortunato e Casiraghi. Se in campionato la Juve si ferma al terzo posto nelle coppe va meglio. In Uefa arriva in finale, dopo aver sconfitto fra le migliori squadre in Europa, e supera la Fiorentina aggiudicandosi la seconda Coppa Uefa della sua storia. Per i colori bianconeri i successi non sono finiti: triofano anche in Coppa Italia battendo il Milan. Con la stagione 1990-91 arriva la gestione di Luca Cordero di Montezemolo che porta un rinnovato entusiasmo nell’ambiente bianconero. Gli arrivi sono numerosi: Roberto Baggio, Haessler, Cesar e Di Canio. La panchina è di Maifredi che propone un calcio spumeggiante ma poco redditizio se a fine anno la Juve è solo settima esclusa dopo tanti anni dalle coppe europee. In Coppa delle Coppe arrivati in semifinali i bianconeri sono eliminati dal Barcellona. L’anno dopo si ritorna all’antico con l’accoppiata Boniperti-Trapattoni. Viene rinforzata la difesa con Kohler e Carrera che permette di puntare ai vertici in Serie A. I troppi pareggi però vanificano l’impresa e la Juve è seconda dietro il Milan. In Coppa Italia perde la finale con il Parma. Nella stagione 1992-93 partite importanti pedine arrivano rinforzi di peso: Vialli, Moeller, Platt e Ravanelli con Peruzzi in porta. I risultati sono al di sotto delle aspettative in campionato dove a fina stagione la Vecchia Signora è solo quarta.
Va decisamente meglio in Coppa Uefa dove arriva il terzo trionfo battendo facilmente nella doppia finale il Borussia Dortmund. Il campionato 1993-94 inizia bene ma lo scontro perso con il Milan lascia il via libera definitivo per la vittoria dei rossoneri. La Juve è ancora seconda. Debutta con un gol il giovane Alessandro Del Piero. Per la stagione 1994-95 i bianconeri sono i favoriti per il successo in campionato. Cambio della guardia sulla panchina dove siede ora Marcello Lippi. I rinforzi sono significativi: Ferrara, Deschamps e Paulo Sousa. Le aspettative non saranno deluse. La Juve è subito campione d’inverno e prosegue il suo cammino ancora più speditamente, anche se allarmano tre sconfitte consecutive. La Juve è comunque Campione d’Italia dopo otto stagioni di digiuno. Il Parma, il migliore rivale di campionato, vince in finale contro i bianconeri la Coppa Uefa ma soccombe in Coppa Italia vinta dagli juventini. La stagione successiva è tutta incentrata sull’obiettivo Coppa Campioni. I bianconeri in campionato non hanno continuità di risultati e lasciano campo libero alla vittoria del Milan arrivando secondi. In gennaio i bianconeri fanno loro la Supercoppa italiana battendo il Parma. In Europa il passo è esaltante: vengono eliminati Real Madrid e Nantes. In finale c’è l’Ajax che viene sconfitto per 4-2 dopo i rigori. La Juventus è finalmente campione d’Europa senza alcuna ombra, nella cornice festosa dell’Olimpico di Roma. Per la stagione 1996-97 approdano a Torino Zidane, Boksic, Vieri e Montero. Partita bene in campionato la Juventus vola a Tokyo dove si aggiudica la Coppa Intercontinentale a spese degli argentini del River Plate. Questo successo galvanizza la squadra che vince anche la Supercoppa Europea e la sospinge in campionato dove si laurea campione. Non avviene la stessa cosa in Coppa dei Campioni: la Juve è sconfitta in finale dal Borussia degli ex bianconeri Sousa e Moeller.
Importanti ricambi per l’anno dopo. Arrivano Filippo Inzaghi e l’olandese Davids. Dal campionato arriva la soddisfazione del secondo titolo consecutivo ma ritorna l’amarezza in Coppa Campioni. Ancora un ko, di misura per 1-0, in finale contro il Real Madrid. Oltre allo scudetto arriva anche la Supercoppa Italiana. La stagione 1998-99 è segnata dalla sfortuna con il serio infortunio di Del Piero e da una involuzione di tutta la squadra. Lascia la panchina Lippi a favore di Ancelotti. In campionato la squadra ottiene un deludente settimo posto.