Il campione
"È bellissimo. È tutto bellissimo. Credo che sia difficile arrivare a 39 anni e giocare per qualcosa di importante. Sono soddisfatto di quello che ho fatto. A giugno smetterò sicuramente senza alcun rimpianto. Faccio fatica, ho dolori ma mi diverto ancora tanto".
Queste le parole di Paolo Maldini dopo aver vinto il Mondiale per Club a Yokohama. Un altro titolo, un altro successo per il Capitano del Milan che lascerà i campi a gioco il prossimo giugno, quando compirà 40 anni. La sua è stata un'eredità pesante ricevuta da Franco Baresi, l'immenso difensore rossonero e quella fascia è finita sul braccio di chi la meritava davvero. Più volte citato come esempio a livello internazionale per il talento ineguagliabile, se non ha potuto sollevare anche il pallone d'oro, (terzo nel 1994 e nel 2003), è stato semplicemente per i più recenti preconcetti riservati al ruolo di difensore, tabù infranto da Cannavaro, ma solo dopo aver vinto un mondiale. Pensare che tra 6 mesi non lo vedremo più calpestare l'erba di San Siro lascia un po' di amaro a tutti, non soltanto ai tifosi del club campione d'Europa del Mondo.
Che sia il più grande, non lo dicono soltanto i numeri, ma anche Fabio Capello: "Maldini? È semplicemente il miglior difensore del mondo".
È legato al Milan dal 1978, data a cui risale il suo provino. Aveva 10 anni e non se n'è più andato. Un giocatore che per il Milan ha dichiarato fedeltà assoluta mantenendo fede alla promessa. Una carriera straordinaria fatta di sacrificio e di talento allo stato puro ripagati dai risultati, dall'amore incondizionato dei suoi tifosi e da chi ama il buon calcio. Trasmettitore naturale di sicurezza, perno imprescindibile della squadra, non ha mai dato adito a commenti negativi e non è mai stato al centro di pettegolezzi e Paolo lo sa che oltre al suo impegno, il Milan e i suoi compagni sono stati gli sparring partner ideali, tanto da permettergli di realizzare tutti suoi sogni: "Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l'avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo".
La sua maglia, il 3, esattamente come fu per il 6 di Baresi, sarà ritirata. Nessun vedrà più quel numero su una divisa rossonera, tranne per 2 potenziali eccezioni: i figli. Christian, già tesserato nel club e il più piccolo, Daniel. Semmai dovessero arrivare in serie A con il Milan, quel numero 3 potrà tornare sui campi da gioco.
...e anche Maldini ha un' altra vita che va oltre i 90 minuti... anche lui si guarda intorno e vede il bisogno che c'è nel mondo. Non si può essere campioni soltanto sul campo. E' uno dei Goodwill Ambassadordell'UNICEF, insieme a Francesco Totti e Gianfranco Zola. Una delle tante iniziative coinvolgerà anche quest'anno il mondo del calcio per celebrare i 18 anni dall'approvazione della Convenzione sui diritti dei bambini. Il più importante strumento di tutela dei minori adottato il 20 novembre dell'89 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, data della Giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza; e non è il solo impegno del supercapitano.
Intevista è stata pubblicata sul numero di FreeFootball in versione cartacea del 13 gennaio 2008.