L'olandese volante
Clarence Seedorf ha ereditato la maglia rossonera numero 10, fino al 2006 vestita da Rui Costa. L'olandese nato a Paramaribo (Suriname) spiegò in quell'occasione: "Avere il numero dieci dà soprattutto belle sensazioni. Per noi calciatori è bello poter indossare il numero preferito. E' anche una cosa bella, mostra il rispetto per chi ha indossato quel numero prima di te. Rui Costa ha onorato questo numero, questa maglia. Io cercherò di fare la stessa cosa". Maglia meritata, dato che Clarence vanta un primato invidiabile: è l'unico calciatore della storia ad aver vinto la Champions League con tre squadre diverse: Ajax, Real Madrid e Milan, per ben due volte. Clarence è un giocatore completo, con un ottimo bagaglio tecnico e potente forza fisica. Per questo è spendibile sia come centrocampista centrale che come centrocampista offensivo.
Il piede è destro, ma non se la cava male neanche di sinistro; abile nel doppio passo e nelle finte, prova spesso la conclusione in porta e i cross al centro dell'area. La sua carriera inizia presto, e si trova sin da giovanissimo nelle squadre più forti al mondo.
Cresciuto nella scuola calcio dell'Ajax, che ha formato altri campioni quali Edgar Davids, Patrick Kluivert, Marc Overmars e i fratelli Frank e Ronald de Boer, Seedorf debutta a 16 anni nell'Eredivisie olandese. Già nei primi anni ottiene importanti riconoscimenti con il suo club, e nel 1995 arriva in Italia, acquistato dalla Samp. La sua grande tecnica e l'esperienza maturata gli permettono di dimostrare le sue qualità, tanto che l'anno dopo si ritrova a far parte del Real Madrid. Allenato da Fabio Capello, Clarence diventa a Madrid uno dei centrocampisti più forti del mondo. In questa sua prima annata ('96/'97) Seedorf disputa 38 partite di campionato, che vince dopo un testa a testa col Barcellona. Capello va al Milan e anche Clarence torna in Italia, nel 1999, con la maglia dell'Inter.
Il triennio qui è un po' difficile per lui: spesso siede in panchina, non viene sfruttato nella migliore posizione, le tensioni della squadra non facilitano la serenità, così dopo lo scudetto sfuggito incredibilmente di mano alla squadra nerazzurra il 5 maggio 2002, Seedorf finisce al Milan, scambiato con Francesco Coco. Qui diventa una pedina strategica per Carlo Ancelotti, con un posto immancabile da titolare, al pari di Pirlo e Gattuso, e colleziona una serie di successi da albo d'oro. A 32 anni è ancora un punto fermo della squadra con la quale, probabilmente, terminerà la sua carriera calcistica; il 23 gennaio 2007 ha infatti firmato un prolungamento di contratto che lo tiene legato alla società fino al 2011. Con la Nazionale olandese Clarence ha totalizzato 86 partite con 11 gol, ma non ha avuto le stesse soddisfazioni ottenute con la carriera di campionato. Oltre ad essere un grande atleta, Seedorf si occupa anche del sociale. Infatti, ha fondato l'associazione Champions for Children, per promuovere la pratica sportiva nei paesi meno fortunati. Tra le sue attività, ha anche la proprietà di una scuderia motociclistica, la Valsir Seedorf Racing, che partecipa al campionato della classe 125.
Il ritratto è stato pubblicato sul numero di FreeFootball in versione cartacea del 30 marzo 2008.