Dalla radiazione a Zamparini
La radiazione
Il 30 agosto 1940 la Figc comunicava al commissario Barbaro la radiazione per i soliti motivi economici. Ancora una volta Palermo si ritrovava senza calcio. Ma quelli erano anni duri nei quali stava per attivarsi la più potente macchina bellica degli ultimi secoli: la Germania nazista.
La guerra era già nell'aria nei primi anni Quaranta.L'Italia entrò subito dopo in guerra. Vi furono comunque tentativi per riprendere a fare calcio.Durante il periodo dell'oscuramento si fece avanti il commerciante Beppe Agnello. Il 9 maggio 1943 un'incursione aerea nemica rase al suolo il ventre della città con la sua ricca testimonianza del barocco. La folla si riversò nei ricoveri sotterranei. Fu alloro che il campionato del Palermo si fermò un'altra volta.Il nuovo Palermo degli anni della guerra, vinse il torneo di C nel campionato 1941-42 ed adesso era costretto a interrompere la scalata alla serie A.
Durante il periodo fascista vi sono da segnalare due grosse novità: il cambiamento di colori in giallo rosso, come già accennato, e il cambiamento della denominzione dello stadio Littorio in Michele Marrone(un calciatore roanero caduto in guerra).Il Palermo rinasce in un primo tempo dopo la fusione con la Juventina(adottando maglia azzurra).Ma la vera ripresa si ebbe solo dopo il 1945, ovvero dopo la fine della guerra. Dopo il conflitto bellico un gruppo di nobili, capeggiati da Raimondo Lanza di Trabia e dall'amico Stefano La Motta, presero in mano la società e la fecero grande.Nel campionato 1947-48 la squadra conquista la promozione in B arrivando prima.Il 6 gennaio 1949 tremò il leggendario Torino di Bacigalupo e Mazzola sotto i colpi di capitan Conti e compagni: un 2-2 straordinario. Erano gli anni di Vycpalek, bomber di razza cecoslovacco.
L'arrivo del mitico Gipo
Intanto all'ombra della Favorita arrivava Gipo Viani, architetto e stratega del calcio. Brillavano le stelle di Bronèe, Gimona, De Grandi. In particolare Bronèe,danese,fu uno dei più bravi dell'epoca e proseguì la carriera in club come Roma e Juventus. Ma il vero leader di quell'epoca era Vycpalek.Fu il primo straniero a vestire la fascia di capitano in un campionato italiano di A.Il Palermo sorprese l'Italia intera e fu nel campionato 1951-52 che si cercò di centrare la conquista dello scudetto, che però non avenne. L'allora presidente era il principe Raimondo Lanza di Trabia, l'inventore del calciomercato(inventò il mercato calcistico pilotando le contrattazioni per telefono dalla sua stanza dell'Hotel Gallia di Milano nella quale riceveva gli interlocutori spesso vestito del solo lenzuolo).
Il principe fece tante cose buone per il Palermo, ma finì la sua avventura calcistica uccidendosi il 1°gennaio 1954 a Roma. Allora il Palermo era comunque già nelle mani di Ernesto Pivetti. Con l'arrivo degli Anni Cinquanta inizia l'epoca del "saliscendi" dalla A alla B. Eroe di quei tempi fu il grande Ghito Vernazza, capocannoniere del Palermo per quattro stagioni consecutive(1956-60).Vernazza rimane il più grande cannoniere che il Palermo abbia mai avuto.
Il Palermo-miracolo
A cavallo gli anni Cinquanta e Sessanta, nell'era del "milazzismo", fecero grandi cose il presidente Casimiro Vizzini e il segretario Salvatore Vilardo, la "volpe" del calcio mercato. Con una manciata di milioni fu allestito il Palermo-miracolo con Mattrel, Burgnich, Fernando. Vilardo rovinò la sua storia rosanero venendo squalificato a vita per aver combinato l'ultima partita del Palermo col Bari(ciò per poter vendere Fernando alla squadra pugliese che avrebbe ottenuto il calciatore solo dopo la promozione in A).
L'era Barbera
Il decennio del Settanta ebbe protagonista Renzo Barbera. La tifoseria si innamorò del personaggio, nacque così il mito dell'ultimo Gattopardo. Era il 4 maggio del 1970, Renzo Barbera subentrava a Giuseppe Pergolizzi.Barbera non fu come i suoi predecessori un presidente "politico", e quando assunse l'incarico di presidente si espose personalmente mettendo a disposizione della società il suo patrimonio(arriverà persino a mettere a rischio le finanze della propria famiglia).Con Barbera arriva a Palermo gente come l'allenatore De Grandi che contribuirà alla promozione in serie A del campionato 1971-72, l'ultima promozione della storia del Palermo. Eroi di quel periodo erano i vari Troja, Pellizzaro, Chimenti, Ignazio Arcoleo (che Barbera portò a Palermo prelevandolo dalla Juventina, squadra che era capeggiata anni prima dal "Presidentissimo"stesso).
L'anno 1973 sancisce il ritrono in B.Il Palermo perse così la tanto amata serie A, ed è da allora che non è ancora riuscito a ritrovarla. Con Barbera vi furono anche le due finali di coppa Italia (la prima persa col Bologna nel 1974 in maniera scandalosa, la seconda persa con la Juventus nel 1979).
Gli anni dell'ambiguità
Dal dopo Barbera in poi la storia del Palermo si è inaridita, come la città, con una serie di personaggi ambigui. Gaspare Gambino arrivò dopo Barbera, ma lasciò dopo una stagione(1981-82). Quello era un Palermo che da anni era in B e non era più riuscito a rimontare.Nel campionato 1983-84,con a capo il presidente Roberto Parisi, avviene la storica e clamorosa retrocessione in C1, la prima di tante altre che verranno purtroppo anni a seguire.La storia del Palermo si macchia di sangue il 23 maggio del 1985, quando Parisi viene ucciso dalla mafia. La scottante carica di presidente fu presa dall'avvocato Salvatore Matta, dirigente competente, legato alla politica. E le disavventure continuarono. Il Palermo risale in B con Tom Rosati in panchina, ma dopo il campionato di B della stagione 1985-86 avviene il momento più tragico della storia rosanero: la radiazione dai campionati federali.L'8 settembre 1986 la società veniva radiata per la terza volta nella storia. Iniziava l'inverno più lungo. Fu quella una radiazione politica, una vicenda troppo lunga per poterla sintetizzare in poche battute. L'avvocato Matta pagò pesantemente, probabilmente più del giusto.
Per una serie di vicende, il Palermo non potè iscriversi al campionato e fu così cancellato dal campionato di B. I tifosi insorgono. E' la fine di un epoca.Davanti lo stadio di effettua un vero e proprio funerale con tanto di bara rosanero.Promotore è il grande Vicè u pazzu, tifosissimo degli anni '70 e '80.Con la fine del Palermo finì anche uno dei suoi scopi di vita ed una delle più belle passioni dei palermitani.La Palermo calcistica dovette soffrire senza calcio per un anno(i più appasionati seguivano le partite del club rosso-blu del Cantiere Navale, in passato squadra di serie D).
La rinascita
Lunedì 7 gennaio 1987, nello studio notarile Rocca, nasceva l'Us Palermo con Salvino Lagumina presidente. E arrivò il "regalo" della C2 da parte del presidente della Figc Antonio Matarrese(che un anno prima era stato fra gli artefici della radiazione del Palermo).Palermo ritrovò il Palermo.Memorabile l'amichevole con l'Atletico Mineiro che sancì il ritorno del Palermo alla Favorita.Quasi 50000 spettatori in uno stadio che ne poteva contenere un pò più della metà(i rosanero si aggiudicarono l'incontro).12 giugno 1989, a sorpresa, venne nominato presidente Giovanni Ferrara, affiancato da Liborio Polizzi nella qualità di amministratore delegato. Ma è questa una storia priva di emozioni.
La risalita
Il Palermo riuscì ad approdare in C1 e la B arrivò con il campionato 1991-92.La gestione Ferrara-Polizzi fu però disastrosa.Non vi furono mai le possibilità economiche per il ritorno al grande calcio.La retrocessione in C1 avvenne nuovamente e nel 1993 il Palermo si ritrovò in B. I veterani dell'epoca erano DeSensi, Bucciarelli, Cecconi e capitan Biffi, l'uomo che conta più presenze nel Palermo (321 presenze). Anno da segnalare fu quello che vide il Palermo rilottare per la promozione in A (campionato 1995-96). I campioni di quel periodo erano i vari Beppe Iachini, Gianluca Berti, Lorenzo Scarafoni e Tanino Vasari.
Il tecnico era l'ex centrocampista rosanero Arcoleo, coadiuvato dall'ex bandiera rosanero De Bellis. Il Palermo fu primo in classifica per varie giornate ma finì il campionato in ottava posizione. La stagione successiva doveva essere quella decisiva per la promozione ed invece sancì una nuova delusione. La retrocessione fu fatale ed anche in C1 il Palermo ebbe serie difficoltà. Nel 1998 i rosanero giocarono i primi play-out della loro storia perdendo sia fuori casa che in casa con la Battipagliese.Fu quello il periodo più buio della storia rosanero, paragonabile a quello della radiazione. Il Palermo si ritrovò da dove era partito: in C2.
L'era Sensi-Zamparini
Fortunatamente,causa il fallimento dell'Ischia in C1,i rosanero ritrovarono la C1.L'assalto alla B vi fu per quattro anni ed avvenne solo con Franco Sensi a capo della società.Il resto della storia la sappiamo bene.Sensi ha consolidato la squadra in B e l'ha ceduta a Maurizio Zamparini che promette il ritorno immediato in serie A portando a Palermo gente come Maniero,Asta, Zauli, Toni, Corini, Amauri. Dopo essere entrato nell'esclusivo club dei "centenari", il Palermo, grazie anche all'avvento di un presidente del calibro di Maurizio Zamparini, ha cominciato a pensare in grande. Dopo l'agognata conquista, nel maggio 2004, della promozione in Serie A (attesa dal lontano 1972) e, nel maggio 2005, della qualificazione in Coppa Uefa (la prima nella storia centenaria del club), l'obiettivo della società rosanero è di collocarsi stabilmente nella massima serie, possibilmente a ridosso delle 'grandi'.