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Agnelli: "Il calcio italiano presto moribondo"

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Andrea Agnelli, presidente della Juventus, nel corso dell'assemblea dei soci della società torinese traccia un quadro fosco del calcio italiano, alla luce dei recenti risultati delle coppe europee e non solo.

"Il livello di fatturato del nostro calcio - ha detto Agnelli - andatto declinando nel tempo: rimane solo la Juve nelle prime 10 società calcistiche al mondo, e il ranking Uefa è migliorato".

"Ma i nostri principali competitor, Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Manchester Utd ci hanno distanziato nettamente. Nessuna società italiana è stata in grado di crescere al loro ritmo: segno di un evidente limite strutturale che affligge il nostro calcio".

"Dieci anni fa la Serie A generava gli stessi ricavi della Bundesliga, poco meno di quelli della Liga e circa un terzo della Premier League. Eravamo già allora una tartaruga, oggi siamo un gambero".

"Ma nessuno si è accorto della malattia. Il calcio italiano sarà presto moribondo se non saprà cogliere una doppia sfida: sul fronte interno, gli appassionati devono tornare a popolare gli stadi. E poi l'estero: la sfida di un mercato davvero globale".

Agnelli va anche all'attacco del presidente federale: "La sua elezione ha trascurato le indicazioni di calciatori, allenatori, arbitri e di una consistente parte della serie A".

"Una sconfitta per tanti e una vittoria per alcuni abili e disinvolti personaggi, il cui consenso nasce in un tempo lontano".

"Eppure io sono convinto che nel calcio italiano le forze conservatrici che al momento paiono prevalere a tutela di piccoli e grandi interessi particolari e rendite personali, non riusciranno a soffocare quanti sostengono il cambiamento".