Credere nei valori
Piero Martini è un commerciante e ama gli sport a contatto con la natura. Si dedica allo sci, all'alpinismo, alle arrampicate. Un'altra grande passione è il Milan, per il quale tifa anche Letizia, sua figlia minore
Piero, hai trasmesso l'amore rossonero anche a tua figlia...
Certo, sono milanista da generazioni e continuerà così! E poi, come Gianni Rivera, sono alessandrino.
Hai giocato anche tu sui campi di Alessandria?
Sì, come portiere, nei tornei giovanili. Ho ricordi piacevolissimi di quegli anni.
Quali sono i valori da mantenere e trasmettere, nel calcio?
L'agonismo, la serietà, l'impegno per sé e per gli altri.
Com'è cambiato il calcio negli anni, secondo te?
In modo negativo. Prima era tutto più vero; i calciatori iniziavano e terminavano la propria carriera nella stesse squadra, c'erano le bandiere del calcio. Ora i giocatori vestono continuamente maglie diverse. Anche se, devo dire, nel Milan esiste ancora l'attaccamento alla maglia.
Cosa ti piace del Milan?
È una squadra che diverte, se in periodo positivo. Mi piace l'entusiasmo che trasmette, anche se questo è un anno «transitorio». Il Milan ci ha riservato emozioni incredibili.
Il miglior talento in campo?
Vedo in Pato un futuro brillante.
Cosa cambieresti del Milan?
Potessi essere il Presidente, rafforzerei la difesa, secondo me ne ha bisogno in primis.
In che modo segui la squadra?
Seguo sempre le partite in tv. Il mio ultimo stadio è stato con l'addio di Carlo Ancelotti in un'amichevole Milan-Brasile a San Siro. C'era un'atmosfera carica di emozione per un personaggio come Carlo che lasciava il calcio da vero professionista quale è stato. Infatti, a suggellare il suo impegno avuto da calciatore, è ora allenatore.
L'atmosfera dello stadio è sempre un po' speciale.
Sì, specie se si parla del Milan. I suoi tifosi riempiono lo stadio e incitano dall'inizio alla fine. È entusiasmante vedere colori, bandiere...
Ultimamente però non si vedono più tante situazioni così. Cosa pensi delle normative in fatto di sicurezza negli stadi? Sono efficaci?
Secondo me sono solo palliativi per combattere episodi negativi e di violenza. Si sono tolti elementi coreografici importanti.
A cosa pensi siano dovuti gli episodi negativi?
Alla gente che deve sfogare problemi interni. Il vero tifoso non reagisce in certi modi.
E qual è il vero tifoso?
Quello che ama davvero la squadra, che è fedele dall'inizio alla fine.
Tu che tipo di tifoso sei?
Io sono fedele, ma non ultras...
Come vedi il calcio del futuro?
Spero si torni un po' più a giocare e a credere nei valori che si sono persi, nel calcio e in tutto il mondo dello sport in genere. Perché fa parte della vita.