Guidolin e la Champion
IL RITORNO DI GALEONE
Il giovedì successivo l'Udinese è impegnata nella gara di andata degli ottavi della Coppa Uefa contro il Levski. L'avversario sembra abbordabile, in realtà la squadra bulgara regge bene e finisce 0 a 0, mentre la domenica successiva in campionato i bianconeri cadono a Palermo pur giocando bene nel primo tempo. Finisce 2 a 0 per i rosanero che sfruttano al meglio due errori difensivi dell'avversario. La situazione precipita, anche se l'Udinese si mantiene sempre a debita distanza dal baratro della retrocessione, ma più che la classifica preoccupa lo stato di salute mentale dei bianconeri che appaiono impauriti contro chiunque. Nella gara di ritorno in Bulgaria perdono per 2 a 1 contro il Levski e vengono eliminati dall'Uefa, ma il peggio deve ancora venire: domenica 19 marzo il Milan espugna il "Friuli" con il minimo sforzo, con un perentorio 4 a 0.
La squadra è in stato confusionale, la crisi si aggrava, appare irreversibile. Sensini il giorno dopo rassegna le dimission1, se ne va pure Dominissini, Gianpaolo Pozzo, per cercare di salvare il salvabile, affida l'Udinese alle esperte mani dell'allenatore psicologo Giovanni Galeone artefice della promozione in A dei bianconeri nella stagione 1994-95. La scelta, nonostante lo scetticismo di alcuni critici e di parte della tifoseria, si rivela azzeccata. Galeone rigenera mentalmente il gruppo, apporta qualche modifica tattica, la difesa a tre passa a quattro, centrocampo e attacco sono a tre, Candela viene responsabilizzato nel ruolo di regista.
I frutti del nuovo lavoro di vedono già in Coppa Italia il giorno dopo con l'Udinese che, pur perdendo per 1 a 0 a Milano contro l'Inter gioca meglio dei nerazzurri e la sconfitta ha il sapore della beffa. La domenica successiva a Messina, in un match che ha il sapore di spareggio – salvezza, l'Udinese dà un altro inequivocabile segnale che la terapia d'urto di Galeone sta producendo effetti benefici. La gara finisce 1 a 1 con i bianconeri che hanno corso ben pochi pericoli. Il capolavoro di Galeone si compie nelle successive tre gare, tutte vinte, 2 a 0 in casa con il Parma, 2 a 0 a Livorno, 2 a 1 a Lecce. Il pericolo è scampato, la squadra è praticamente salva dopo che nemmeno un mese prima qualcuno l'aveva considerata "ormai spacciata".
Poi i bianconeri pareggiano in casa con il Chievo, 1 a 1, ottengono lo stesso risultato a Genova con i soriani, battono al "Friuli" il Cagliari per 2 a 0, per inciampare all'ultimo giornata a Treviso, 1 a 2, ma va detto che in quell'incontro, dopo il provvisorio 1 a 0 rimangono in dieci per l'espulsione di Muntari. Il consuntivo di Galeone rimane brillante, quindici punti in otto gare, una media da squadra in grado di approdare al terzo, quarto posto, quindi in Champions League.
Il Gale viene riconfermato per la stagione 2006-07. C'è fiducia attorno alla nuova Udinese composta da elementi importanti, Zapata, Felipe, De Sanctis, Pinzi, Obodo, Muntari, Iaquinta, Di Natale tanto per citare alcuni e l'avvio del campionato, nonostante l'inatteso 0 a 1 di Messina al primo turno, è sicuramente positivo. Per due mesi i bianconeri impongono il loro gioco, impongono anche lo 0 a 0 all'Inter pur giocando in formazione largamente rimaneggiata. Poi qualcosa comincia a non funzionare, il meccanismo di gioco si inceppa, la squadra perde posizioni e alla fine del girone di andata, dopo lo 0 a 2 di Palermo, Gianpaolo Pozzo esonera Giovanni Galeone per affidarsi a Alberto Malesani.
L'ex tecnico del Panathinaikos, cambia anche il modulo, il 4-3-3 viene accantonato in favore del 3-5-2, il nuovo piano di battaglia sembra dare i risultati sperati, l'Udinese si ridesta, batte in casa il Messina, vince a Torino, poi per ricadere nei soliti errori. Ad aprile Malesani perde anche un pezzo pregiato, Obodo, per un serio infortunio al ginocchio destro e con il centrocampista anche il bus verso l'Europa. Sono determinanti le sconfitte casalinghe con il Catania di Marino, con Atalanta e con il Palermo all'ultima giornata. Pozzo, dopo la delusione, decide di voltare pagina dopo la deludente stagione, piazza gli elementi che a Udine hanno fatto il loro tempo, Muntari e Iaquinta su tutti e si affida ad un nuovo allenatore, Pasquale Marino grande artefice della salvezza del Catania.
La squadra viene ringiovanita, arrivano Eremenko per fien prestito dal Siena, Boudiasnki dalla Juventus, Inler dallo Zurigo, Floro Flores dall'Arezzo, soprattutto viene centrato un colpo importantissimo, Fabio Quagliarella che l'Udinese strappa alla sampdoria alle buste. L'avvio del torneo 2007-08 è incoraggiante, 1 a 1 sul campo dei Campioni d'Italia dell'Inter che crea nuovo entusiasmo; poi il turno seguente si registra la doccia fredda, l'Udinese viene travolta in casa dal Napoli per 5 a 0 e Marino cambia modulo: il 3-4-3 sostituisce l'iniziale 4-3-3. La mossa è azzeccata e l'Udinese impone il suo gioco, la forza dei suoi singoli, ben presto si insedia nei posti nobili della classifica. Nella stagione 2007-2008 l'Udinese riesce a riconquistare un piazzamento alla Coppa UEFA.
Nella stagione 2008-2009 l'Udinese gioca una buona stagione, seppur interrotta da una flessione di rendimento nel periodo invernale, che termina con l'avanzamento dei friulani fino ai quarti in UEFA eliminati dal Werder Brema e un settimo posto in campionato che non vale però l'accesso alla Coppa UEFA come l'anno precedente. La squadra supera due suoi record personali: quello del numero di vittorie consecutive in campionato, 6 in questa stagione, e quello del miglior piazzamento in Coppa UEFA mai raggiunto, arrivando quest'anno fino ai quarti di finale. In questa stagione l'Udinese è rimasta l'unica squadra italiana ad affrontare competizioni europee fino all'eliminazione ai quarti ad opera del Werder Brema. La fine della stagione coincide con l'addio del Direttore Generale Pietro Leonardi e dell'attaccante Fabio Quagliarella per andare rispettivamente al Parma e al Napoli.
Il 22 dicembre 2009 viene esonerato l'allenatore Pasquale Marino. Al suo posto Gianni De Biasi. Dopo due mesi, il 21 febbraio 2010, De Biasi viene esonerato e sostituito dallo stesso Marino. Il 2 maggio, l'Udinese pareggiando 2-2 col Cagliari si salva aritmeticamente, e conquista la sua sedicesima presenza consecutiva in Serie A. Di Natale conquista il titolo capocannonieri della Serie A, realizzando 29 reti. Per la stagione 2010-2011 l'Udinese ingaggia come allenatore Francesco Guidolin, mentre Fabrizio Larini va a ricoprire la carica di Direttore Sportivo.
Da gennaio 2011 l'Udinese lancia sul digitale terrestre del Friuli-Venezia Giulia il proprio canale tematico Udinese Channel, il primo del genere in Italia totalmente gratuito e visibile in chiaro. Il 27 febbraio 2011 l'Udinese vince 7-0 in casa del Palermo (mai l'Udinese aveva realizzato 7 gol in una trasferta di Serie A, e ad oggi le più larghe vittorie esterne erano frutto di due 5-0 inflitti al Il 22 maggio con il pareggio contro il Milan i friulani stabiliscono a 66 punti il nuovo record in Serie A dopo il precedente record di 64 punti stabilito da Alberto Zaccheroni nel 1997-1998 (record ottenuto però in un campionato di sole 34 giornate anziché 38) e, arrivando al quarto posto, raggiungono i preliminari di Champions League (da disputarsi contro gli inglesi dell'Arsenal.) Inoltre Antonio Di Natale si riconferma capocannoniere con 28 marcature ed il record di rigori parati in serie A spetta a Samir Handanovic (6 rigori parati).
La stagione 2011-2012 inizia con la sfida dei play-off di Champions League contro Arsenal, che in doppia sfida elimina i bianconeri. L'Udinese ottiene però il diritto di partecipare all'Europa League, dove viene sorteggiata nel girone con gli spagnoli dell'Atlético Madrid, i francesi del Rennes e gli scozzesi del Celtic, superando il turno. Dopo aver eliminato i greci del PAOK i friulani sono estromessi dagli olandesi dell'AZ Alkmaar agli ottavi di finale. In campionato il rendimento segue fasi alterne: il girone di andata si chiude con ben 38 punti, a soli tre punti dalla Juventus capolista, mentre nel girone di ritorno, complici la preparazione anticipata e la stanchezza per gli impegni di coppa, l'Udinese stenta perdendo il vantaggio accumulato. A fine campionato comunque, grazie a una serie di quattro vittorie consecutive, l'Udinese riconquista con 64 punti la terza posizione, qualificandosi per la seconda volta consecutiva ai play-off di Champions League.
Nel corso della stagione, il 29 novembre 2011 la società e l'intera squadra ricevono dal CONI il Collare d'Oro al Merito Sportivo, massima onorificenza dello sport italiano, concessa a club di calcio con più di 100 anni di storia.