Squalificarli a vita
La Corte di Giustizia Federale non cede di un millimetro sul filone Bari-bis del calcio scommesse. Il processo di appello sportivo concluso ieri, porta la conferma dell'intero impianto accusatorio costruito dal procuratore Palazzi accogliendo persino l'impugnazione da parte dell'accusa contro il proscioglimento di Pianu, trasformato dalla corte presieduta dal giudice Mastrandrea in illecito sportivo.
Confermate per il resto quasi tutte le pene disposte dalla Disciplinare in primo grado: restano allora i 3 anni e 7 mesi di squalifica a Gillet, così come i 3 anni e mezzo a Guberti, Parisi, De Vezze, Kutuzov, Fusco, Rajcic, Caputo, Bonomi, Santoruvo, i 4 anni a Ganci, i 3 anni e 7 mesi a Galasso. Unici ricorsi parzialmente accolti quelli di Colombo, che ha visto ridurre la pena da 6 a 3 mesi, e di Bianco, passato dai 3 anni in primo grado a soli 6 mesi, effetto di una derubricazione dell'illecito contestatogli in omessa denuncia.
Mano comunque pesante a confermare le accuse altrettanto gravi sulle combine di Bari-Treviso del 2008 e Salernitana-Bari del 2009, con riunioni carbonare in palestra, incontri con i giocatori avversari per combinare le gare, telefonate serali, soldi spartiti tra calciatori. Una sconfitta soprattutto per il Torino, che sperava di riuscire a dimostrare come la colpa di Gillet fosse "una sola omessa denuncia". Resta invece l'omissione per Bari-Treviso così come l'illecito di Salernitana-Bari.
Una vittoria di Palazzi su tutta la linea, soprattutto per l'accoglimento dell'impugnazione del proscioglimento di Pianu, che rischiava di far scricchiolare l'intero impianto accusatorio di Bari-Treviso: ma la Corte ha accolto il ricorso della procura federale.
Ora l'attenzione si sposta come è ovvio sul filone di Cremona che coinvolge Mauri, la Lazio, il Genoa, il Lecce e altri 7 tesserati. La sentenza dovrebbe slittare a metà della prossima settimana, per l'appello appuntamento tra il 12 e il 13 agosto, in modo da avere il dispositivo del processo di secondo grado prima di Ferragosto. Come vuole la Figc.