Il calcio non cambia
Da circa due settimane ha iniziato a muoversi il grande circo del calcio nazionale e internazionale.L’estate è stata segnata dall’amichevole di lusso tra Italia e Argentina dedicata a Papa Francesco.
In quella circostanza il Santo Padre aveva ricordato a tutti i protagonisti del mondo del calcio di lasciarsi ispirare dai valori dello sport, auspicando comportamenti in linea con essi. Il papa ha esortato a essere "uomini prima che campioni", a mantenere uno spirito da "dilettanti" che allontani la "violenza" e la "discriminazione" dagli stadi.
Il papa ha poi sottolineato l’importanza del rispetto per l’avversario, come se ogni evento fosse una festa! In quella circostanza anche Balotelli ha avuto un colloquio individuale di cinque minuti con il papa, come se volesse fare ammenda dei suoi comportamenti del passato.
Bene, il campionato è iniziato e di quell’incontro e delle parole pronunciate da Francesco, sembra che non glie ne freghi niente a nessuno. I calciatori continuano a fare i divi in campo, Balotelli compreso; i tifosi continuano a essere violenti, vedasi gli scontri nel pre-partita Verona-Milan che è si sono conclusi con due arresti di ultrà rossoneri.
In occasione della seconda giornata del Campionato si è toccato l’assurdo con l’assalto al pullman della squadra del Verona, a Roma capitale, proprio a due passi dal Papa.
I giornalisti? Come al solito anziché parlare di calcio, ricordandosi di sensibilizzare chi li ascolta ai valori dello sport, raccontano le solite panzane. Si soffermano sul lavoro di Mazzarri all’Inter! Sembra che l’allenatore dei nerazzurri abbia inventato il gioco del calcio. Se per puro caso dovesse vincere qualcosa con l’Inter, cosa che non ha fatto a Napoli con quello squadrone a disposizione, che cosa proporranno a Mazzarri, di diventare Papa o Presidente della Repubblica?
Passiamo al calcio internazionale: si gioca la Supercoppa europea tra Bayern Monaco e Chelsea, un giornalista di Sky intervista il bluff del secolo fra gli allenatori e cioè il sig. Mou rivolgendogli una domanda su cosa pensa di Guardiola al Bayern.
Risposta: Guardiola è un furbo perché è andato ad allenare la squadra più forte al mondo! Il giornalista ride e non dice niente; in studio ridono per la grande risposta dell’immenso allenatore!
Grande risposta, secondo loro. Ma cosa c’è da ridere? Ci sarebbe da piangere. Bisognava ricordare a questo signore che racconta panzane dalla mattina alla sera, che lui ha fatto di peggio. Ha vinto la finale di Champions e non ha festeggiato con la squadra dell’Inter. La stessa notte della vittoria è rimasto a Madrid per firmare per il Real (guarda caso la squadra più forte al mondo). Solo che dopo tre anni se né dovuto andare come un cane bastonato. È stato forse il peggior allenatore capitato a Madrid: in tre anni hanno fatto meglio di lui, tutti gli allenatori che hanno guidato le merengues.
Come vedete il mondo non cambia.
Non cambiano i nostri politici che dovrebbero fare delle leggi ferree per impedire ai signori violenti di varcare la soglia di uno stadio. Non cambiano i giornalisti che rimangono faziosi e non parlano dei veri valori del calcio. Non cambiano i dirigenti che continuano a raccontare fandonie ai loro tifosi. Men che meno cambiano i calciatori che recitano una parte in campo e fuori. E non cambiano gli allenatori che raccontano cose che non stanno né in cielo né in terra, intenti solo a vendere la propria immagine per cercare di rimanere al loro posto.
Non cambiano i tifosi che dovrebbero essere la parte più sana di questo sport, e invece forse, perché annoiati dalla vita. . . non sanno più vivere. Mi pare che una buona fetta di questi signori abbia sbagliato mestiere! Dovevano fare gli attori. uon campionato a tutti, ricordando che per noi il calcio e lo sport in genere sono sempre una festa!