Ferguson, 40 anni di calcio
Sir Alex Ferguson, ex allenatore del Manchester United dal 1986 al 2013 (con 13 campionati vinti e 49 trofei in totale) ora che è in pensione si dedica alla sua passione: ''i libri di storia, che mi servono a capire le tecniche, le tattiche e le strategie del potere''.
In una conferenza stampa convocata a Londra per presentare la sua autobiografia (uscirà in Italia a febbraio) Ferguson ha parlato di 40 anni di carriera al top nel mondo del calcio. A proposito di David Beckham, Sir Alex ha detto che ''da quando ha conosciuto Victoria e' cambiato come calciatore e come persona: il suo orizzonte è diventato Hollywood''.
''E' un presuntuoso, con la missione di diventare famoso fuori dal campo'' ha detto Ferguson, aggiungendo che ''di tanti giocatori che ho allenato, David e' l'unico che restava totalmente impassibile davanti agli errori che commetteva''. Un pensiero speciale è dedicato a Josè Mourinho: ''Quando si autodefini' 'Special One' il giorno del suo arrivo al Chelsea, pensai che era un ingenuo. Una voce dentro mi diceva però che era bravo, furbo e intelligente''.
''La preoccupazione di Mourinho - spiega Sir Alex - è che il team che allena non perda. Il gioco è secondario. E' il punto d'inizio della sua filosofia''. E i giocatori italiani? ''Zola fantastico, Maldini quello che avrei voluto portare a Manchester, ma non fu possibile''.
E le squadre? ''La Juventus di Platini fu un modello per me''. Roberto Mancini è l'allenatore italiano che gli ha offerto a fine partita all'Old Trafford (una tradizione) il miglior vino. ''Supera di gran lunga quello di Capello e Ancelotti''.
Il segreto per essere rispettato nello spogliatoio? Sir Alex lo ha spiegato cosi': ''Non tanto esercitando il potere in modo asfissiante quanto piuttosto tenendo il controllo della truppa con autorevolezza, elasticità e serietà, stabilendo regole di comportamento uguali per tutti e affidandomi a collaboratori leali''.