Scommesse, indagati Gattuso e Brocchi
"Siamo di fronte a un dato di fatto chiaro e cioè che nonostante gli arresti e le indagini buona parte di questi personaggi continuano a fare quello che facevano prima".
Il procuratore di Cremona Di Martino, spiega così l'indagine sul calcio scommesse che ha portato a indagini su più di 90 gare di Serie A, B e Lega pro. Fra queste una dozzina sarebbero della massima serie e vedono coinvolte gare di Juventus, Inter e Milan finora escluse dall'inchiesta.
Al momento sono indagati l'ex milanista Gennaro Gattuso, anche perquisito, e l'ex laziale Cristian Brocchi, che ha giocato anche con le maglie di Inter, Milan, Fiorentina e Verona e attualmente è allenatore nelle giovanili rossonere. Nei loro confronti l'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
Con l'operazione di oggi salgono a 120 gli indagati e 54 gli arrestati dalla fine del 2010, un bilancio frutto di tre anni di indagini che non si sono mai fermate e che dimostrano che il calcioscommesse continua nonostante il clamore.
Nell'ordinanza del gip Guido Salvini, si legge: "La gravità, l'importanza, il numero degli episodi a loro contestati, ne evidenzia la pericolosità e cioè che vi è il concreto pericolo che contribuiscano ad ulteriori manipolazioni dei campionati in corso". "I loro nomi - spiega - non sono mai emersi sui mezzi di informazione e pertanto possono essere convinti di non correre rischi di coinvolgimento".
Oltre a Gattuso e Brocchi, sono finiti sul registro degli indagati Claudio Bellucci, ex giocatore di Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria, attualmente allenatore giovanile; Davide Bombardini, ex di Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex di Modena e Bologna attualmente allenatore giovanile; Lorenzo D'Anna, ex del Chievo oggi allenatore giovanile; Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe, attualmente al Pisa; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena.
È emerso che dopo quasi tre anni dallo scoppio dello scandalo, un'organizzazione criminale continuava a truccare le partite del calcio italiano. Stanotte i poliziotti del Servizio centrale operativo di Roma e gli uomini della squadra Mobile di Cremona hanno portato in carcere quattro persone: sono Salvatore Spadaro, Francesco Bazzani, Cosimo Ricci e Fabio Quadri. Nomi sconosciuti ai tifosi ma che i protagonisti del mondo del calcio conoscono benissimo.
Spadaro e Bazzani sono l'anello di collegamento tra le società e i gruppi di scommettitori. I due arrestati "offrivano pacchetti di partite che venivano rivelate all'ultimo momento" dietro una contropartita di 600-700 mila euro.
"La cifra - ha spiegato Di Martino - comprendeva il compenso per l'intermediazione e il denaro che serviva per oliare dirigenti e calciatori". E' di questa cifra che alcuni indagati parlano in intercettazioni telefoniche e che è riportata anche da alcuni testi.
Con due degli arrestati erano in contatto anche Brocchi e Gattuso. In particolare Bazzani, detto 'Civ', si era recato addirittura nel centro sportivo di Milanello, dove si allena il Milan, e aveva inviato messaggi allo stesso Gattuso, oltre che a Brocchi e Mauri. Il tutto in occasione dei match di Milan, Lazio e Juventus sulle quali Bazzani avrebbe cercato di influire.
I quattro arrestati stanotte erano una sorta di mediatori: "prendevano" i risultati delle partite dai giocatori e dirigenti e le rivendevano (con tariffe che andavano dai 250 ai 600mila euro) sul mercato nero delle scommesse.
"Anche una mezz'ora prima delle partite c'era la proposta per la mediazione. E se veniva accettata, Bazzani o chi per lui, comunicava al dirigente che a sua volta la comunicava ai calciatori", ha spiegato Di Martino.
I tabulati telefonici, le intercettazioni dimostrano la qualità dei loro contatti: ci sono presidenti, direttori sportivi, calciatori, tutti di serie A, sui quali la Procura sta svolgendo una serie di accertamenti. Tra gli altri risultano contatti con Rino Gattuso, Stefano Mauri e Claudio Bellucci.