Malagò, usare il buon senso
"Mi permetto di dire che dobbiamo tornare tutti con i piedi per terra e usare il buon senso". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malago', in merito al dibattito relativo alla discriminazione territoriale in seno alla Figc.
Un dibattito nato dal ricorso del Milan contro la squalifica di San Siro a seguito di cori di tifosi rossoneri contro i napoletani, e che ha visto la Figc pronta a rivedere le applicazioni normative nel prossimo consiglio federale.
Visto che questa legge forse va un po' troppo a penalizzare chi di fatto diventa la vittima, cioe' le societa' - ha aggiunto Malago' a margine della presentazione del torneo internazionale a squadre di bridge, "Citta' di Roma-Angelini", avvenuta oggi presso la Sala Giunta del Coni - facciamo in modo che, anche se per poche persone, non si ritrovi tutta la comunita' del calcio a non poter vedere piu' le partite allo stadio".
Un cavillo normativo (distinzione tra razzismo etnico e territoriale), che ha colto alla sprovvista anche il presidente della Uefa, Michel Platini, che ieri aveva detto: "Discriminazione territoriale? E' un'espressione che ho imparato questa sera".
Un problema che a quanto pare sembra tutto italiano: "Per cui, bisogna urgentemente - spiega ancora Malago' - correre ai ripari e trovare una soluzione che da una parte rispetti la Uefa e dall'altra non ci faccia vedere disastri, come possono essere le partite a porte chiuse, perche' li' perde solo il calcio".