Il sospirato ritorno in A
Il ritorno in B
Anche la stagione della promozione (2010-2011) era iniziata negativamente, tanto che il tecnico scelto durante l'estate dalla dirigenza (Giuseppe Giannini) era stato esonerato a novembre dopo aver raccolto solo 13 punti in 12 partite. Al suo posto venne ingaggiato un tecnico che in Romania aveva vinto tutto: Andrea Mandorlini. L'Hellas Verona aveva concluso il girone d'andata in piena lotta per non retrocedere, e sotto la guida del nuovo tecnico iniziò una lunga rincorsa che portò i gialloblu ad agganciare il 5º posto (l'ultimo utile per disputare i play off) nelle ultime giornate di campionato.
Gli scaligeri ottennero la loro seconda finale play-off consecutiva, stavolta contro la Salernitana, dopo aver eliminato il Sorrento (2-0 a Verona, 1-1 a Sorrento). Le due squadre disputarono la sfida decisiva a Salerno dopo aver richiamato quasi 50 000 tifosi fra l'andata e il ritorno, un record per la categoria. Gli scaligeri risultarono infine vincitori del play-off nonostante la sconfitta patita in trasferta (1-0), in virtù della vittoria per 2-0 ottenuta nella gara di andata. L'Hellas Verona tornò quindi in Serie B, chiudendo il ciclo più negativo di tutta la sua storia.
La promozione sfiorata
La stagione 2011-2012 partì con molti volti noti: Mandorlini e quasi tutti i giocatori dell'anno prima vennero riconfermati. Ad essi vennero affiancati alcuni giovani come il greco Tachtsidis, di proprietà del Genoa e l'argentino Juanito Gomez, rientrato a Verona dopo un anno e mezzo passato nelle fila del Gubbio.
Nel girone di andata, dopo un periodo negativo di cinque partite in cui la squadra raccolse solo tre punti, i gialloblu misero insieme nove vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia, issandosi al secondo posto della classifica ad un punto dal Torino.
Si tratta della striscia di vittorie consecutive più lunga di tutta la storia del club scaligero: il precedente record era di otto vittorie, ottenuto dal Verona allenato da Prandelli nel 1998-1999. Altro record personale abbattuto fu quello delle vittorie consucutive in trasferta, ben 5: Cittadella, Bari, Empoli, Parma e Livorno. Un altro record eguagliato dalla squadra scaligera riguarda la striscia di vittorie consecutive interne (12) che ha portato l'Hellas ad affiancare nell'albo d'oro la striscia del Genoa ottenuta nella stagione 2006/07.
Il Verona chiuse la stagione regolare al quarto posto, sfiorando la promozione diretta al primo anno dopo il ritorno in Serie B e qualificandosi per i play-off. In semifinale il Varese si impose però nel doppio confronto, vincendo per 2-0 nella gara di andata e pareggiando al Bentegodi (1-1).
In Coppa Italia la squadra scaligera eliminò Vicenza (1-2), Sassuolo (7-5 ai rigori) e Parma (0-2) raggiungendo gli ottavi di finale dopo 15 anni (1996-1997). La corsa del Verona si fermò solo all'Olimpico di Roma, dove i padroni di casa della Lazio si imposero per 3-2.
2012-2013: il ritorno in A
L'Arena colorata di gialloblù subito dopo il ritorno in A del Verona, dopo undici anni, nel 2013
La nuova stagione vide diversi nomi nuovi presso la società di Via Torricelli: Martinelli lasciò la quota di maggioranza del club (80%) all'ex vicepresidente del Bologna, Maurizio Setti, che divenne così il nuovo presidente del club scaligero.
Il presidente uscente mantenne dapprima una piccola parte delle azioni della società, ma nel corso della stagione agonistica finì con il vendere anche le sue ultime quote a Maurizio Setti, che divenne così presidente unico del club. Il neopresidente, dopo aver rivoluzionato l'organigramma societario (con gli arrivi di Sogliano come direttore sportivo e Gardini come direttore generale) cambiò molto della precedente rosa, partendo ovviamente da alcuni capisaldi quali l'allenatore Mandorlini.
Dalla campagna acquisti arrivarono giocatori del calibro di Cacciatore, Martinho, Laner, Moras, Cacia, Sgrigna ed Agostini, tutti destinati a recitare un ruolo da protagonisti nell'assalto alla massima serie. I gialloblù si confermarono per il secondo anno di fila tra i protagonisti del torneo e dopo aver chiuso il girone di andata al terzo posto a quota 40 punti, dietro ad un Sassuolo lanciato in fuga solitaria (48) e al Livorno poco lontano (46), il Verona mantenne senza difficoltà la posizione per tutto il girone di ritorno, accelerando bruscamente sul finale di stagione: dopo la sconfitta in casa nel derby contro il Padova all'ottava di ritorno, gli uomini di Mandorlini misero infatti insieme 12 risultati utili consecutivi (8 vittorie e 4 pareggi).
Inoltre, complice un brusco calo del Sassuolo capolista, gli scaligeri giunsero all'ultima giornata davanti al Livorno (dopo un lunghissimo testa a testa durato mesi) con ancora la possibilità di vincere il campionato. Il 18 maggio 2013, grazie al pareggio per 0-0 ottenuto in casa contro l'Empoli, l'Hellas Verona chiuse il campionato al 2º posto a quota 82 punti contro gli 85 del Sassuolo campione e con due lunghezze di vantaggio sul Livorno (80), terzo classificato (poi vincitore dei play-off). Gli scaligeri tornarono così nella massima serie dopo 11 anni.
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